tag:blogger.com,1999:blog-69663850058405539032024-03-13T06:00:28.903-07:00Per me "La Corazzata Potemkin" è....Scusi? Posso dire una parola io? Ahhh la nostra merdaccia, venga venga Fantocci, si accomodi, finalmente ha trovato le parole, chissà quale profondo giudizio estetico avrà maturato in tutti questi anni, dica dica, allora? Per me "La Corazzata Cotionkin" è una cagata pazzesca!!! 92 minuti di applausi!!!ScimmiaSpazialehttp://www.blogger.com/profile/04185511694079000055noreply@blogger.comBlogger26125tag:blogger.com,1999:blog-6966385005840553903.post-72746125463318158472012-09-16T03:11:00.000-07:002012-09-16T03:12:58.456-07:00Pietà <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.indiewire.com/static/dims4/INDIEWIRE/a3d752c/4102462740/thumbnail/680x478/http://d1oi7t5trwfj5d.cloudfront.net/10/601850f6a711e1baf122000a1d0930/file/venice-review-kim-ki-duk-pieta.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="280" src="http://www.indiewire.com/static/dims4/INDIEWIRE/a3d752c/4102462740/thumbnail/680x478/http://d1oi7t5trwfj5d.cloudfront.net/10/601850f6a711e1baf122000a1d0930/file/venice-review-kim-ki-duk-pieta.jpg" width="400" /></a></div>
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(Pietà, Kim Ki Duk, Corea del Sud, 2012)</div>
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<span class="userContent">Quando vedo un film asiatico d'autore sono sempre un po' disorientato. Da un lato, è evidente che sia qualcosa di diverso, e spesse volte di nuovo. Dall'altro gli stilemi sono così diversi che certe scene vacillano tra il tragico ed il comico, e diventano stranamente grottesche (complice anche il doppiaggio che spesso fatica ad entrare nei ritmi del lontano oriente). Tutto questo pippotto per dire che ieri sera ho visto "Pietà" di Kim Ki Duk e non mi è dispiaciuto, anche se sembra quasi un sequel alla "trilogia della vendetta" di Chan-wook Park (altro coreano).<br /><br />Il protagonista è uno "spaccadita" di periferia che, per conto degli strozzini, si occupa rendere disabili i debitori insolventi per poter riscuotere il premio dell'assicurazione - rovinando la vita di un bel po' di persone spesso sotto gli occhi dei loro familiari. Finchè un giorno non entra nella sua vita una misteriosa donna che afferma di essere la madre che lo abbandonò alla nascita.<br /><br />La "Pietà" c'entra, ma come ho già detto è principalmente un film sulla vendetta. Sullo stesso tema, i film di Park, specie Oldboy, mi sembrano più incisivi. In ogni caso, Leone d'Oro a Venezia ques'anno.</span></div>
<span class="userContent"></span><br />
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<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/hBf-lnbQCTc?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
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<em>(Trailer italiano - da cui si capisce poco del film a dire il vero) </em></div>
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ScimmiaSpazialehttp://www.blogger.com/profile/04185511694079000055noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6966385005840553903.post-25160439962641883582010-11-08T07:04:00.000-08:002010-11-08T10:25:19.358-08:00Animal Kingdom<div align="center"><em></em><a href="http://3.bp.blogspot.com/_BtrUCGKwx9k/TNgSiGBUEII/AAAAAAAAAzo/e8lEUHYckWo/s1600/Animal_Kingdom.jpg"><img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; DISPLAY: block; HEIGHT: 185px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5537196118792999042" border="0" alt="" src="http://3.bp.blogspot.com/_BtrUCGKwx9k/TNgSiGBUEII/AAAAAAAAAzo/e8lEUHYckWo/s400/Animal_Kingdom.jpg" /></a><em><span style="font-size:85%;"> Animal Kingdom (David Michod, Australia, 2010)</span></em></div><p>La morte della madre costringe il giovane J a rimettersi in contatto con il resto della sua famiglia, che non incontrava da anni. Ben presto viene coinvolto nei traffici criminali degli zii, spacciatori di droga, e in un feroce confronto contro la polizia. </p><p>E'un bel film, che riesce a distinguersi dai canoni dei film "di famiglie criminali" (che ormai sono quasi un sottogenere vero e proprio) per l'estrema crudezza dei rapporti fra i personaggi. Ed è anche ben realizzato:lo stile asciutto ed essenziale è davvero pregevole. Forse gli manca solo qualche dialogo di livello per farne un capolavoro assoluto, ma del resto il taglio è realistico e non è che ti puoi aspettare chissà quali discorsi memorabili da uno spacciatore di periferia. Soprattutto se non si tratta di un film di Hollywood.</p><p>Non si vedono spesso film australiani di questo livello. Premio della giuria al Sundance 2010. Non ho visto gli altri film in concorso, ma è improbabile che ce ne siano stati di molto più belli.</p>ScimmiaSpazialehttp://www.blogger.com/profile/04185511694079000055noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6966385005840553903.post-317439239744605292010-11-01T14:42:00.001-07:002010-11-01T16:45:02.642-07:00Essi Vivono!<div align="center"><a href="http://3.bp.blogspot.com/_BtrUCGKwx9k/TM80pK_J89I/AAAAAAAAAzg/wgbYU1hFtKM/s1600/they_live-thumb.jpg"><img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; DISPLAY: block; HEIGHT: 300px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5534700348990157778" border="0" alt="" src="http://3.bp.blogspot.com/_BtrUCGKwx9k/TM80pK_J89I/AAAAAAAAAzg/wgbYU1hFtKM/s400/they_live-thumb.jpg" /></a><span style="font-size:85%;"> <em>Essi Vivono! (They Live, John Carpenter,USA,1988)</em></span></div><div align="center"></div><div align="left">John Carpenter è un mito - su questo non ammetto discussioni. Certo, non si può dire che i suoi film siano fra i migliori mai fatti, ma sono divertenti e, presi con la giusta ironia, dei piccoli capolavori di genere. Grosso Guaio a Chinatown. il remake de "La Cosa" (forse il più "serio" dei suoi film), Fuga da New York, Halloween, The Fog... film tamarri e fatti bene.</div><div align="left"></div><div align="left"></div><div align="left"></div><div align="left"></div><div align="left"></div><div align="left">Essi Vivono è uno dei film meno famosi e meno visti, almeno in Italia, ma è anche uno dei suoi film più strani, buffi e, in un certo senso, "impegnati" (per quanto impegnato possa essere un film di Carpenter).</div><div align="left"></div><div align="left"></div><div align="left"></div><div align="left"></div><div align="left"></div><div align="left">La storia è quella di un manovale disoccupato, John "Nada" interpretato da Roddy Piper (sì proprio "Rowdy" Roddy Piper il wrestler!!!) che si aggira alla ricerca di lavoro per la periferia di una grande città americana. Ben presto scopre che, fra i derelitti al margine della società, si sta organizzando un movimento di resistenza contro la borghesia, in realtà costituita da orribili e scheletrici alieni. Gli alieni ci controllano con TV, beni di consumo, pubblicità e tutti i miti della società consumistica, mantenendoci in uno stato di apparente benessere...ma essi vivono, e noi dormiamo. Fortunatamente, indossando degli speciali occhiali da sole, è possibile individuare questi alieni e, forse, distuggerli. </div><div align="left"></div><div align="left"></div><div align="left"></div><div align="left"></div><div align="left"></div><div align="left">Ho già detto che è un film tamarro? Credo di sì. Gli effetti speciali sono al livello della serie originale dei Visitors, le battute sono "over the top" e in generale tutto urla pop-corn e minchioneria.Quindi è un film assolutamente da vedere se vi piace il genere - se non altro per alcune scene davvero esilaranti e famose come quella della banca ("I have come here to chew bubble gum and kick ass. And I'm all out of bubble gum" - battuta resa celebre nel mondo dei videogame da Duke Nukem).</div>ScimmiaSpazialehttp://www.blogger.com/profile/04185511694079000055noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6966385005840553903.post-51140016828839378142010-10-16T15:42:00.000-07:002010-10-16T16:05:58.013-07:00L'Uomo Che Verrà<div align="center"><a href="http://2.bp.blogspot.com/_BtrUCGKwx9k/TLorCVuUP9I/AAAAAAAAAyg/8Rj5LncGwLo/s1600/Immagine+1.bmp"><img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; DISPLAY: block; HEIGHT: 167px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5528778811741847506" border="0" alt="" src="http://2.bp.blogspot.com/_BtrUCGKwx9k/TLorCVuUP9I/AAAAAAAAAyg/8Rj5LncGwLo/s400/Immagine+1.bmp" /></a><span style="font-size:85%;"> <em>L'Uomo che Verrà (Giorgio Diritti, Italia, 2009)</em></span></div><div align="center"> </div><div align="left">Stasera, parlando con gli amici, ci si domandava quali fossero stati i migliori film della passata stagione. L'Uomo Che Verrà è stato uno dei primi titoli a venirci in mente.</div><div align="left">Il film è ambientato in un casolare dell'Appennino Tosco-Emiliano, nell'inverno tra il 1943 e il 44.</div><div align="left">La dura quotidianità della vita contadina si intreccia con le vicende belliche, che culminano nei rastrellamenti della strage di Marzabotto. Il tutto visto dagli occhi di una bambina che ha smesso di parlare dalla morte di un suo fratellino e che dovrà prendersi cura dell'ultimo nato del casolare.</div><div align="left"> </div><div align="left">Questo film mi è piaciuto davvero molto. Una delle migliori produzioni italiane degli ultimi anni - anzi, probabilmente la migliore.</div>ScimmiaSpazialehttp://www.blogger.com/profile/04185511694079000055noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6966385005840553903.post-14562364691218139682010-09-15T09:31:00.000-07:002010-09-16T16:40:13.744-07:00Lasciami Entrare<div align="center"><a href="http://1.bp.blogspot.com/_BtrUCGKwx9k/TJD3AyJrxEI/AAAAAAAAAyY/qK_JXXsVAjI/s1600/Lasciami+Entrare.bmp"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5517181136363308098" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 285px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="http://1.bp.blogspot.com/_BtrUCGKwx9k/TJD3AyJrxEI/AAAAAAAAAyY/qK_JXXsVAjI/s400/Lasciami+Entrare.bmp" border="0" /></a><em><span style="font-size:85%;"> Låt den rätte komma in / Let the right come in (John Ajvide Lindqvist, Norvegia, 2008)<br /></span></em><br /><div align="left">Strano film, questo. Se ne è parlato molto, perchè, nonostante la scarsa diffusione, è diventato un piccolo fenomeno di culto anche in paesi anglofoni (e nonostante il fatto che il doppiaggio in inglese sia pessimo). Hollywood ne sta realizzando un proprio remake, la cui campagna di marketing è iniziata in questi giorni.</div><div align="left"><br /></div><div align="left">Ambientato in una diafana periferia di una città scandinava, la storia è quella dell'amicizia fra Oscar, un dodicenne solitario, debole e vessato dai bulli, ed Ellie, una strana ragazzina appena arrivata nel quartiere - che si rivelerà essere un vampiro.<br /></div><div align="left"></div><br /><div align="left">Le premesse per una melensa storiella affettivo-gotico-disneyana ci sarebbero tutte, ma fortunatamente il film ha tutt'altro stampo. L'ambiguità morale dei ragazzini è resa in maniera eccezionale ed è probabilmente uno maggiori meriti del film, insieme ad alcune scene veramente ben riuscite (come quella della piscina).</div><br /><div align="left">Non parlerei di capolavoro, come altri hanno fatto, ma è un film più che discreto e, come film di vampiri, è ben distante dai canoni delle produzioni Hollywoodiane recenti. Il che vorrebbe essere un complimento.</div><div align="left">Sono pronto a scommettere che il remake made in USA non sarà altrettanto bello.</div><div align="left"></div></div>ScimmiaSpazialehttp://www.blogger.com/profile/04185511694079000055noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6966385005840553903.post-3490721679454565432010-07-14T14:47:00.000-07:002010-07-15T04:57:36.720-07:00Il Segreto dei Suoi Occhi<div align="center"><a href="http://1.bp.blogspot.com/_BtrUCGKwx9k/TD406vAWeUI/AAAAAAAAAv4/Y9ECm5-ajJw/s1600/Ilsegretodeisuoiocchi.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5493886779093580098" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 295px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="http://1.bp.blogspot.com/_BtrUCGKwx9k/TD406vAWeUI/AAAAAAAAAv4/Y9ECm5-ajJw/s400/Ilsegretodeisuoiocchi.jpg" border="0" /></a><em><span style="font-size:85%;"> El segreto de sus ojos (Juan Jose Campanella, Argentina/Spagna,2009)</span></em></div><p>Nel piattume della programmazione estiva ecco un bel film. </p><p>Un impiegato di un ufficio giudiziaro in pensione decide di scrivere un libro su un caso di stupro ed omicidio, archiviato venticinque anni prima, ma che lui non riesce a dimenticare. Nello scrivere il libro riaffiorano i ricordi del colpevole impunito e di un amore mai confessato...ma non vi racconto altro perchè l'intreccio è complicato e rischierei lo spoiler.</p><p>Comunque è davvero un buon film. Non è esente da pecche (per dirne una forse è un po' lungo) ma ci sono sequenze memorabili. Alcune addirittura strepitose (come il piano-sequenza dello stadio). Per certi versi mi ha anche ricordato anche pellicole "esotiche" come quelle della Trilogia della Vendetta di Park Chan-wook, anche se questo è un film tipicamente occidentale. </p><p>A vederlo, al Sivori, ci saranno state cinque-sei persone al massimo. Sala vuota in attesa dei cinecocomeri. Un vero peccato perchè è un film che merita.</p>ScimmiaSpazialehttp://www.blogger.com/profile/04185511694079000055noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6966385005840553903.post-81191735384900638982010-01-01T18:04:00.000-08:002010-04-07T04:34:20.318-07:00La Sposa in Nero<div align="center"><a href="http://3.bp.blogspot.com/_BtrUCGKwx9k/Sz6qIAv6I2I/AAAAAAAAAjY/8AbhHXEVpXw/s1600-h/locandinapg2.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5421958056017273698" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 287px; CURSOR: hand; HEIGHT: 400px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="http://3.bp.blogspot.com/_BtrUCGKwx9k/Sz6qIAv6I2I/AAAAAAAAAjY/8AbhHXEVpXw/s400/locandinapg2.jpg" border="0" /></a> <span style="font-size:85%;"><em>La mariée était en noir (F.Truffaut,1968)</em></span><br /><em><span style="font-size:85%;"></span></em><br /><div align="left">Truffaut non mi ha mai entusiasmato. Lo so, lo so, un buon cinefilo dovrebbe adorare Truffaut e la Nouvelle Vague. Non so che dire: forse non riesco a contestualizzarlo, o ad apprezzarne appieno le capacità tecniche. Sta di fatto che tutti i film che ho visto mi sono piaciuti (con l'eccezione di Jules e Jim) ma nessuno mi ha dato quel senso di appagamento che, per me, contraddistingue i capolavori assoluti.</div><div align="left"></div><div align="left">La trama del "La Sposa in Nero" è semplice. Dopo un tentativo di suicidio una donna parte per un viaggio misterioso. Si scopre presto che lo scopo del viaggio è quello di uccidere, uno per uno, i responsabili della morte del marito - avvenuta proprio il giorno delle nozze.</div><div align="left"></div><div align="left">Il film gode di una certa popolarità per due motivi. Quello più serio è che questo film nacque come "omaggio" del regista francese ad Alfred Hitchcock all'indomani della celebre intervista. Il motivo più faceto è che questa pellicola è spesso citata come "il film a cui Tarantino si è ispirato per Kill Bill" - il che mi sembra vero solo in minima parte e solo a grandi linee.</div><div align="left"></div><div align="left">Comunque è un buon film. Vale la pena vederlo - se non altro per numerose sequenze che presentano un montaggio magistrale e che troverete citate come esempi in molti manuali di tecnica cinematografica.</div></div>ScimmiaSpazialehttp://www.blogger.com/profile/04185511694079000055noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6966385005840553903.post-9901657305862869292009-12-02T01:38:00.001-08:002009-12-03T00:30:54.768-08:00Bubba Ho-Tep<div align="center"><a href="http://4.bp.blogspot.com/_BtrUCGKwx9k/SxY1phGBJHI/AAAAAAAAAiw/DXvJxLEaBjA/s1600-h/bubbahotep.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5410570989706749042" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 216px; CURSOR: hand; HEIGHT: 396px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="http://4.bp.blogspot.com/_BtrUCGKwx9k/SxY1phGBJHI/AAAAAAAAAiw/DXvJxLEaBjA/s400/bubbahotep.jpg" border="0" /></a><em><span style="font-size:85%;">(Don Coscarelli, 2002)</span></em> </div><div align="center"></div><br /><div align="left">Elvis Presley è vivo, ed è un anziano ospite di una casa di riposo la cui maggiore ossessione è l'impossibilità di avere un'erezione. O forse Elvis è morto e il protagonista è solo un mitomane. Il che non sarebbe strano, considerato che tra gli altri ospiti della casa ci sono il Cavaliere Solitario e nientemeno che il Presidente Kennedy (che però è nero...ma a suo dire è stato "colorato" dai servizi segreti per nascodere il fatto che è vivo e vegeto). </div><div align="left">Fatto sta che The King e JFK si troveranno ad affrontare nientemeno che una mummia egizia succhia-anime che, nottetempo, si aggira, con stivaloni e cappello a tesa larga, nei corridoi dell'istituto per anziani per cibarsi del poco di vita che rimane agli ospiti.</div><div align="left"></div><div align="left"></div><div align="left"></div><div align="left"></div><div align="left"></div><div align="left"></div><div align="left"></div><div align="left"></div><div align="left"></div><div align="left"></div><div align="left">Un B-movie ben fatto, con personaggi originali, un grandissimo Bruce Campbell (L'Armata delle Tenebre) nella parte di Elvis e dialoghi che trasudano stile. Del resto, il film è tratto da un racconto di Joe R. Landsale che è uno dei più divertenti e talentuosi scrittori di genere di sempre (oltre che uno dei miei preferiti in assoluto).</div><div align="left"></div><div align="left"></div><div align="left"></div><div align="left">Come ha detto bene un mio amico Bubba Ho-Tep è "una cagata...ma fatta bene".</div>ScimmiaSpazialehttp://www.blogger.com/profile/04185511694079000055noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6966385005840553903.post-16018218754404024562009-10-28T07:18:00.000-07:002009-10-28T07:42:33.699-07:00Lebanon<div align="center"><a href="http://1.bp.blogspot.com/_BtrUCGKwx9k/SuhTXWadBtI/AAAAAAAAAg0/goxQ2ZnkSy0/s1600-h/LebanonMovieStill.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5397655814022170322" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 214px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="http://1.bp.blogspot.com/_BtrUCGKwx9k/SuhTXWadBtI/AAAAAAAAAg0/goxQ2ZnkSy0/s400/LebanonMovieStill.jpg" border="0" /></a><em><span style="font-size:85%;"> Lebanon (Samule Maoz,2009)</span></em></div><p>Film decisamente strano, questo Lebanon. E' il 1982 e l'esercito israeliano sta entrando nel territorio libanese.Il film è interamente ambientato all'interno di un carrarmato israeliano che ha il compito di accompagnare un plotone di paracadutisti nell'esplorazione di una cittadina ostile. </p><p>Il film non mi ha convinto. L'impostazione è volutamente minimalista e sperimentale e il risultato è oppressivo e claustrofobico, ma assolutamente non realistico, anzi direi quasi teatrale. Non siamo ai livelli di Dogville, ovviamente, ma si ha tutto tranne che l'impressione di essere all'interno di un carroarmato vero - il che apre la porta ad una serie di interpretazioni metaforiche, alcune delle quali scontatamente banali.</p><p>Non è un film brutto...ma siamo ben distanti dalla qualità che mi aspetterei da un Leone d'Oro - che in questo caso sembra quasi un premio alle intenzioni e all'antimilitarsmo, piuttosto che alla reale qualità del film. Sullo stesso tema Waltzer con Bashir mi era piaciuto di più.</p>ScimmiaSpazialehttp://www.blogger.com/profile/04185511694079000055noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6966385005840553903.post-6774292550589782552008-12-08T15:18:00.000-08:002009-10-28T06:46:38.963-07:00Andrei Arsenyevich Tarkovsky,la fantascienza del Soviet e numerose facciate sul divano.<div align="center"><a href="http://2.bp.blogspot.com/_BtrUCGKwx9k/ST26zrDcgUI/AAAAAAAAAPk/SpavyN_bGSs/s1600-h/689px-Tarkovsky_v_kresle.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5277579735241359682" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 348px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="http://2.bp.blogspot.com/_BtrUCGKwx9k/ST26zrDcgUI/AAAAAAAAAPk/SpavyN_bGSs/s400/689px-Tarkovsky_v_kresle.jpg" border="0" /></a><em><span style="font-size:85%;">L'indimenticato Maestro Sovietico Andrei Ansenyevich Tarkovsky, a cui debbo diverse sonore dormite sul divano :-)<br /></span></em><br /><div align="left">Qualche settimana fa, durante una cine-conversazione ad una festa, sono stato messo di fronte ad una pesante lacuna nella mia preparazione: Andrei Tarkovsky. Il nome è di quelli pesanti. Nel senso che, quando si parla di fantascienza, se non hai visto "Solaris" di Tarkovsky vieni immediatamente retrocesso al rango degli spettatori abituali di Natale a Rio, Amici di Maria de Filippi e La Talpa - che, nelle suddette conversazioni, sono valutati alla stregua dei cercopitechi.<br /><br />Di qui si deduce una regola d'oro dello pseudo-cinefilo da party: se si parla di grandi registi o classici indiscussi MAI ammettere candidamente "non l'ho visto". Si perde ogni credibilità. Allo scopo di mantenere la vostra autorità in materia, dovrete preventivamente usare una delle seguenti frasi:<br /><br />1) "L'ho visto a pezzi in TV" - con la variante rafforzativa "l'ho visto a pezzi a Fuori Orario di Enrico Ghezzi"<br /><br />2) "L'ho visto anni fa ad una rassegna...ma non mi aveva entusiasmato" (e far seguire espressioni dubbiose e un pochino schifate fino a che la convesazione scivola su un altro film - calcolate un 3-4 minuti al massimo) </div><div align="left"></div><div align="left"><br />3) "L'ho visto certamente ma forse lo confondo con ... - aggiungete qui il primo film astruso che vi viene in mente, più astruso è meglio è. Il meglio del meglio sono film di nazioni difficili da trovare sul mappamondo e di cui neanche esiste una traduzione italiana.<br /><br />Ovvio che è buona regola sopperire alle lacune più gravi non appena possibile. Nel mio caso, grazie a prodigi del p2p, si è trattato di affrontare i due irrinunciabili capolavori fantascientifici del maestro sovietico, ovvero Solaris e Stalker. Sapevo che sarebbe stata dura.</div><div align="left"></div><div align="left"></div><div align="left"></div><div align="left"></div><div align="left"></div><div align="left"></div><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5277579740621896722" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 192px; CURSOR: hand; HEIGHT: 300px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="http://3.bp.blogspot.com/_BtrUCGKwx9k/ST26z_GQ_BI/AAAAAAAAAPs/4j1F42rlLd0/s400/Solyaris_ussr_poster.jpg" border="0" /><em><span style="font-size:85%;">Una Locandina russa di Solaris che la dice lunga...</span></em></div><div align="left"><br />Solaris è un film del 1972, tratto da un racconto di Lem, che narra di una stazione spaziale in orbita su quello che sembra essere uno sterminato ammasso di "plasma pensante". Questa intelligenza aliena analizza il subconscio dei tre abitanti della stazione e sulla base di questo materializza i "visitatori", esseri fisici che interagiscono con gli umani. Il protagonista, uno psicologo appena inviato sulla stazione, si troverà quindi faccia a faccia con una replica della moglie morta anni prima. Lui sa che è una copia aliena, sa che è anche un essere vivente identico alla donna amata etc.etc. ...beh,avete capito: una serie di pippotti filosofico-psicologici in russo sottotitolato in inglese. Mi ha mandato al tappeto (leggasi mi sono addormentato sul divano) tre volte prima di vederne la fine. Non è un brutto film, anzi. Per esempio, i rapporti fra i vari abitanti della stazione sono molto interessanti. Ma è lento. Sottotitolato, poi, è mortale.</div><div align="left">Ne esiste anche una remake Hollywoodiano con Clooney, che non ho visto e che mi dicono mantenga intatta la potenza soporifera.</div><div align="center"></div><div align="center"></div><div align="center"><br /></div><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5277579738503490770" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 214px; CURSOR: hand; HEIGHT: 396px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="http://3.bp.blogspot.com/_BtrUCGKwx9k/ST26z3NMrNI/AAAAAAAAAP0/eyAuEUe-vh8/s400/Stalker.jpg" border="0" /> <p align="center"><em><span style="font-size:85%;">Copertina del DVD in inglese di Stalker (da noi non esiste)</span></em><span style="font-size:85%;"></p><div align="left"><br /></span>Stalker, invece, fu ultimo film "sovietico" del regista. Realizzato nel 1979 e tratto dal racconto Roadside Picnic dei fratelli Strugratsky, segue il viaggio di uno scrittore e di uno scienziato, accompagnati da uno Stalker, all'interno della misteriosa Zona - un'area disabitata da anni e sede di invisibili e terribili pericoli. Nessuno può entrare nella Zona. L'esercito ne presidia gli accessi. Nessuno nemmeno sa cosa ci sia veramente nella Zona. Si dice che vi sia caduto un meteorite, o che vi siano sbarcati gli alieni. Si dice che, nella Zona, basti un passo nella direzione sbagliata e si muoia. Si dice però che vi sia anche La Stanza, un luogo in cui i propri desideri vengono realizzati. Per questo motivo sono in molti a volere entrare nella Zona, e per farlo hanno bisogno di essere accompagnati da uno Stalker, misteriose guide in grado di decifrare gli invisbili percorsi che consentono l'accesso alla Stanza.</div><div align="left"></div><div align="left"></div><div align="left">Sotto molti aspetti è un film geniale. Per dirne una, io ci ho visto una efficace metafora del ruolo mistificatorio della religione (lo Stalker come il prete, che tiene sotto controllo artista e scienziato minacciando pericoli e vincoli invisibili, e forse inesistenti). Però pure questo mi ha mandato orizzontale per un paio di volte.</div><br />Concludendo: due film sicuramente interessanti, che vale la pena vedere se siete degli appassionati, ma che sono lenti e "spessi". Se non siete degli appassionati del genere, sconsiglierei rispettosamente la visione. Quanto avete appena letto, un paio di minuti su imdb e una delle frasi riportate sopra saranno sufficienti a sostenere le conversazioni durante le feste.ScimmiaSpazialehttp://www.blogger.com/profile/04185511694079000055noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6966385005840553903.post-57403863413952046852008-06-10T02:34:00.000-07:002008-08-05T02:05:50.840-07:00Tropa de Elite<div align="center"><em></em><a href="http://bp3.blogger.com/_BtrUCGKwx9k/SE5LS2BUshI/AAAAAAAAAHM/qYp0xBaGAZ8/s1600-h/tropa.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5210184606025036306" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="http://bp3.blogger.com/_BtrUCGKwx9k/SE5LS2BUshI/AAAAAAAAAHM/qYp0xBaGAZ8/s400/tropa.jpg" border="0" /></a> <em><span style="font-family:arial;font-size:85%;">Tropa de Elite (Josè Padilha, 2007)</span></em></div><br /><p><span style="font-family:Arial;">Ci sono due motivi che mi hanno spinto a scrivere queste due righe su Tropa de Elite. </span><span style="font-family:Arial;">Il primo è che penso che sia un buon film. Mi è piaciuto molto e vi consiglio di guardalo. Il secondo è che è un film che ha ricevuto, nel nostro Paese, un'accoglienza critica a dir poco controversa.</span></p><p><span style="font-family:Arial;">Basato su un libro scritto da un ex-ufficiale del BOPE (la squadra speciale della polizia brasiliana), il film segue le vicende di alcuni mebri di questo corpo specializzato in violente e repressive incursioni nelle favelas di Rio de Janeiro, per stanare - e spesso uccidere senza troppi complimenti - narcotrafficanti e spacciatori.</span></p><p><span style="font-family:Arial;">E' un ottimo film. Ben realizzato, ottima fotografia, recitazioni convincenti e buona regia. Orso d'Oro a Berlino. Quindi perchè tutte queste polemiche? Beh, è semplice. Perchè i "buoni" agiscono con metodi repressivi e autoritari, diciamo pure fascisti. La cosa certamente non piacerà ai commentatori più sinistrorsi, di cui la critica cinematografica italiana abbonda. Gli uomini del Bope torturano e uccidono, senza discussioni, senza processi e senza dibattiti, salvo poi subire il peso gravoso dello stress emotivo e fisico. Lo fanno perchè hanno la ferma convinzione che gli spacciatori siano assassini. Non hanno dubbi di essere i buoni e non hanno dubbi su chi siano i cattivi. E non hanno dubbi che i cattivi meritino la morte.</span></p><p><span style="font-family:Arial;">Il film è anche impietoso verso la corruzione della polizia, verso i centri sociali delle favelas "collusi" con gli spacciatori e verso i giovani universitari della Rio "bene" che fanno parte, come consumatori o rivenditori, del giro del narcotraffico. In una situazione così incancrenita le carneficine del Bope sembrano necessarie. Non so se sia vero. Non so se sia giusto. Però "Tropa de Elite" è un bel film.</span></p><p><span style="font-family:Arial;">Dimenticavo: il film veniva pubblicizzato con la frase "dagli stessi autori di Cidade de Deus"....parzialmente vero. Uno degli sceneggiatori è lo stesso e anche il direttore della fotografia è lo stesso. Il regista però non è Merellies. Poco male. Sono entrambi ottimi film. </span></p>ScimmiaSpazialehttp://www.blogger.com/profile/04185511694079000055noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6966385005840553903.post-89639453822104094912008-05-29T13:33:00.000-07:002008-05-29T15:34:27.450-07:00This Is Spinal Tap<div align="center"><em></em><a href="http://bp1.blogger.com/_BtrUCGKwx9k/SD8VMnMKPGI/AAAAAAAAAHE/NY-LMq0ayaA/s1600-h/spinaltap_450x250.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5205903000686181474" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="http://bp1.blogger.com/_BtrUCGKwx9k/SD8VMnMKPGI/AAAAAAAAAHE/NY-LMq0ayaA/s400/spinaltap_450x250.jpg" border="0" /></a> <em><span style="font-family:arial;">This is Spinal Tap (Rob Reiner, 1984)</span></em></div><p><span style="font-family:Arial;">Un solo gruppo ha incarnato il vero spirito del Rock e questo gruppo si chiama SPINAL TAP. Dischi storici come "Intravenus de Milo", "Shark Sandwich", "The Gospel According to Spinal Tap" e il travagliato black album "Smell The Glove" potranno non essere stati ben accolti dalla critica, ma era puro rock. A tutto volume. Anzi di più...non per niente gli amp dei Tap sono gli unici che hanno la manopola del volume che arriva fino ad undici.</span></p><p><span style="font-family:Arial;">Poco importa se negli anni ottanta la loro popolarità scemava. Poco importa se il tour statunitense per promuovere "Smell the Glove" (su cui si basa il film) è stato un fiasco. E sorvoliamo sui problemi scenografici di Stonehenge o sull'aspettativa di vita dei batteristi. Questo è il rock. Alti e bassi. Ritmi forsennati e struggenti ballate romantiche come "Lick my Love Pump".</span></p><p><span style="font-family:Arial;">"This is Spinal Tap" è uno dei più divertenti esempi di mockumentary che abbia visto (il termine "mockumentary" per inciso è stato coniato da Reiner). Però, per una corretta visione del film sono necessari tre prerequisiti: </span></p><p><span style="font-family:Arial;">1) Una buona conoscenza dell'inglese (che io sappia il film non è mai stato tradotto o sottotitolato)</span></p><p><span style="font-family:Arial;">2) Un minimo di conoscenza della storia del rock (per apprezzare i continui riferimenti)</span></p><p><span style="font-family:Arial;">3) Una ricerca sul web per procurarsi il file (lo si trova anche a pezzi su Youtube) dato che in DVD non credo sia mai uscito.</span></p><p><span style="font-family:Arial;">La satira del mondo della musica è impietosa e ce n'è per tutti: Led Zeppelin, Queen prima maniera, Eric Clapton, Black Sabbath, Hendrix, Beatles, Kiss, prog-rock, gothic e flower power. </span></p><p><span style="font-family:Arial;">Il film non fu un gran successo alla sua uscita nelle sale, ma col tempo è diventato un punto di riferimento della commedia made in USA ed ora è un autentico cult movie. Non stupisce che in Italia sia praticamente sconosciuto. Stupisce invece che il regista e coautore di questa goliardata sia anche il regista di Codice D'Onore e che queste siano le sue uniche due opere di grande rilievo. Però è quanto basta per rimanere nella storia del cinema (anche secondo imdb e l'American Film Instute).</span></p><p><span style="font-family:Arial;">Riassiumendo: "THIS IS SPINAL TAP" ROCKS!</span></p>ScimmiaSpazialehttp://www.blogger.com/profile/04185511694079000055noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6966385005840553903.post-38149899721765053082008-05-27T13:17:00.000-07:002008-05-27T23:33:39.426-07:00Straw dogs (Cane di paglia)<div align="center"><a href="http://bp3.blogger.com/_BtrUCGKwx9k/SDxtB3MKPFI/AAAAAAAAAG8/5dBHlDnzW_E/s1600-h/strawdogs.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5205155148095700050" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="http://bp3.blogger.com/_BtrUCGKwx9k/SDxtB3MKPFI/AAAAAAAAAG8/5dBHlDnzW_E/s400/strawdogs.jpg" border="0" /></a> <em><span style="font-size:85%;">Straw Dogs (Sam Peckinpah, 1971)</span></em></div><p> </p><p>Un timido matematico americano (Dustin Hoffman), per completare il suo libro, si ritira in una fattoria del paese natale della moglie, nel bel mezzo della campagna inglese. Lo scherno dei paesani si tramuta presto in estrema violenza. </p><p>Questo è uno di quei film che, usciti tra la fine degli anni 60 e l'inizio degli anni 70, hanno fatto parlare di se più per i pesanti interventi censori che per il loro livello artistico. Intendiamoci: mi è piaciuto. La trama è interessante e ben costruita e l'idea di base non è niente male. Però Peckinpah non è Kubrick, nel senso che non ne ha la forza visiva. Visto con gli occhi di oggi, è un buon thriller, ma mi è sembrato datato come fotografia, regia e montaggio. </p><p>Per inciso, secondo me Peckinpah non è neanche un Sergio Leone: anche "Il Mucchio Selvaggio" (che ho visto qualche settimana fa) mi è sembrato datato. Sembrare o non sembrare "datato" è una delle cose che distinguono il "classico" dal "capolavoro".<br /></p>ScimmiaSpazialehttp://www.blogger.com/profile/04185511694079000055noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6966385005840553903.post-25509626033456081002008-04-04T00:22:00.000-07:002008-04-04T08:55:10.038-07:00Ogro<div align="center"><a href="http://bp1.blogger.com/_BtrUCGKwx9k/R_YnilT7UJI/AAAAAAAAAEg/Lia9z4k2NsM/s1600-h/ogro.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5185375496048431250" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="http://bp1.blogger.com/_BtrUCGKwx9k/R_YnilT7UJI/AAAAAAAAAEg/Lia9z4k2NsM/s400/ogro.jpg" border="0" /></a><em> Ogro (Gillo Pontecorvo,1979)</em></div><em></em><div align="left"><br /></div><div align="left"></div><div align="left">Giusto per non scrivere sempre di film che mi hanno entusiasmato, questa volta è il turno di uno </div><div align="left">dei film meno noti e, secondo me, meno riusciti di Gillo Pontecorvo.</div><div align="left"> </div><div align="left"> </div><div align="left"></div><div align="left">L'argomento del film è l'attentato all'ammiraglio Luis Carrero Blanco, successore designato di Franco, ucciso a Madrid nel 1973 da un commando di Euskadi Ta Askatasuna. La vicenda è raccontata dal punto di vista degli attentatori.</div><div align="left"></div><div align="left"></div><div align="left"></div><div align="left"> </div><div align="left"> </div><div align="left">E' un film che ha avuto una gestazione lunga e travagliata: realizzare un film del genere negli anni 70 e pubblicarlo in un'Italia che aveva appena vissuto il caso Moro presentava una serie di difficoltà e di questioni interpretative. </div><div align="left">Il risultato è una pellicola un po' discontinua che ha dei momenti di discreta tensione narrativa ma anche superflui discorsi riconciliativi,del resto necessari per essere sicuri che nessuno potesse interpretare il film come un'apologia della lotta armata. </div><div align="left"></div><div align="left"></div><div align="left">Ottima interpretazione di Gian Maria Volontè, nei panni del coordinatore del gruppo, e quasi ipnotica la dimessa bellezza di Angela Molina che in più di una inquadratura mi ha ricordato la foto di Jasmine Trinca sulla locandina a "La Meglio Gioventù", immagine che starei a guardare per ore.</div><div align="left"></div><div align="left"></div><div align="left"></div><div align="left"> </div><div align="left"> </div><div align="left">Nel complesso non è un brutto film, ma non è niente di eccezionale. L'ho trovato comunque interessante perchè parla di un episodio storico che non conoscevo. Il bello dell'essere ignoranti è che ci sono un sacco di cose da scoprire.</div><div align="left"></div><div align="left"><br /><br /></div><div align="left"></div>ScimmiaSpazialehttp://www.blogger.com/profile/04185511694079000055noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6966385005840553903.post-9864640268456944542008-04-01T23:52:00.000-07:002008-04-02T04:40:57.635-07:00Viva Zapata!<div align="center"><a href="http://bp3.blogger.com/_BtrUCGKwx9k/R_M4W1T7UHI/AAAAAAAAAEQ/v3I-7FuIgwU/s1600-h/vivazapata.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5184549560952508530" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="http://bp3.blogger.com/_BtrUCGKwx9k/R_M4W1T7UHI/AAAAAAAAAEQ/v3I-7FuIgwU/s400/vivazapata.jpg" border="0" /></a> <em>Viva Zapata! (Elia Kazan, 1952)</em><br /><br /><br /><div align="left">Per rispondere alla domanda più frequente che mi sono sentito fare su questo film: no, non è Viva Zapatero della Guzzanti. E' un altro film. Questo è più vecchio e c'è Marlon Brandon. E c'è anche Antony Quinn. Ok?</div><br /><div align="left">Viva Zapata! è la storia, romanzata ma non troppo, del rivoluzionario messicano Emiliano Zapata e della sua ascesa da irrequieto contadino a generale della rivolta contro il presidente Diaz. </div><div align="left"></div><br /><div align="left">E' il terzo film di Elia Kazan che ho visto e anche questo, come gli altri due, mi è piaciuto (per inciso gli "altri due" sono "Un Tram Chiamato Desiderio" e "Fronte del Porto"). La sceneggiatura di John Steinbeck regge bene per tutta la durata del film, anche se la realizzazione generale è molto classica ed alcune scene, al giorno d'oggi, sembrano leggermente troppo teatrali. In sintesi un buon film, innovativo (ai tempi) nei contenuti e classico nella forma.</div><div align="left"><a href="http://bp3.blogger.com/_BtrUCGKwx9k/R_Nmc1T7UII/AAAAAAAAAEY/wCgZ94qnehY/s1600-h/zapata1.gif"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5184600241566601346" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; CURSOR: hand" alt="" src="http://bp3.blogger.com/_BtrUCGKwx9k/R_Nmc1T7UII/AAAAAAAAAEY/wCgZ94qnehY/s400/zapata1.gif" border="0" /></a><br />Una curiosità: Viva Zapata! è citato ne "Un Burns per Tutte le Stagioni", il film del signor Burns <a href="http://bp3.blogger.com/_BtrUCGKwx9k/R_M4K1T7UGI/AAAAAAAAAEI/xJ1vBEEhexo/s1600-h/zapata1.gif"></a>nell'eccellente puntata dello Springfield Film Festival dei Simpson (Burns-Zapata al pueblo: "I will close plants in America and bring work here!" e il pueblo "Viva el Senor Burns!"). Mitico.</div><div align="left"><a href="http://bp3.blogger.com/_BtrUCGKwx9k/R_M4K1T7UGI/AAAAAAAAAEI/xJ1vBEEhexo/s1600-h/zapata1.gif"></a></div><div align="left">Ah, questo qui di fianco è il vero Emiliano Zapata. Giusto per fare un confronto con Marlon Brando. Che dire? Due gocce d'acqua, non trovate? Una somiglianza impressionante. E' incredibile quanto, già negli anni cinquanta, i maghi del trucco di Hollywood potessero fare con un paio di baffi e un po' di fondotinta!</div><br /><div align="left">Una delle regole di Hollywood: gli eroi sono sempre belli. </div><br /><p align="center"></p></div>ScimmiaSpazialehttp://www.blogger.com/profile/04185511694079000055noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6966385005840553903.post-74380955809283858832008-04-01T04:38:00.000-07:002008-04-02T01:15:23.493-07:00Genroku Chushingura (La Vendetta dei 47 Ronin)<div align="center"><a href="http://bp0.blogger.com/_BtrUCGKwx9k/R_IgcVT7UAI/AAAAAAAAADY/3JNBpeGiWm0/s1600-h/47ronin.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5184241792186011650" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="http://bp0.blogger.com/_BtrUCGKwx9k/R_IgcVT7UAI/AAAAAAAAADY/3JNBpeGiWm0/s400/47ronin.jpg" border="0" /></a> <em>Genroku Chushingura (Kenji Mizoguchi, 1941)</em></div><div align="center"><em></em></div><div align="center"></div><p></p><p>Dopo questo prometto che per un po' non scriverò di film giapponesi. Specie se, in questo come in altri casi, si tratta di film rari, non tradotti e generalmente ostici. </p><p>Genroku Chushingura (letteralmente "storia di fedeltà dell'epoca Genroku", più nota come la storia "dei 47 ronin") è la versione cinematografica di quello che è probabilmente il più famoso romanzo storico giapponese. </p><p>In breve, la storia racconta di un nobile, il daimyo Asano, che in un accesso di collera colpisce con la spada Kira, un dignitario nel palazzo dello shogun. Per questa violazione dell'etichetta, il nobile viene sommariamente condannato a fare seppuku. I samurai di Asano, divenuti ronin (uomini onda, ovvero senza padrone), si vendicano assaltando il palazzo di Kira e accettando la conseguente condanna al suicidio rituale.</p><p>E' un film molto lungo, solo sottotitolato e di difficile comprensione per chi non abbia un'infarinatura di cultura giapponese. Per di più, giacchè gli originali sono stati persi, anche la qualità video del DVD non è ottimale. Però è un'ottima messa in scena di un classico della letteratura giapponese da parte di uno dei padri fondatori del cinema nipponico. Da vedere, ma solo per gli appassionati. </p>ScimmiaSpazialehttp://www.blogger.com/profile/04185511694079000055noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6966385005840553903.post-62840971406688473682008-03-13T01:12:00.000-07:002008-03-13T10:29:51.909-07:00Il Petroliere (There Will Be Blood)<div align="center"><a href="http://bp1.blogger.com/_BtrUCGKwx9k/R9jitI570bI/AAAAAAAAADQ/-slcLiBp7LU/s1600-h/Petroliere.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5177137036774855090" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="http://bp1.blogger.com/_BtrUCGKwx9k/R9jitI570bI/AAAAAAAAADQ/-slcLiBp7LU/s400/Petroliere.jpg" border="0" /></a> <em>There will be Blood (Paul Thomas Anderson, 2007)</em></div><div align="center"></div><p></p><p></p><p>L'inizio del 2008 è stato fenomenale per gli appassionati di cinema. Di fatto c'era (e in parte c'è ancora) solo l'imbarazzo della scelta: American Gangster, Non E' Un Paese Per Vecchi, Sweeney Todd, La Promessa dell'Assassino sono solo i primi che mi vengono in mente. Solo "Sogni e Delitti" di Woody Allen mi ha deluso (è un film fiacco e noioso:evitatelo!). Orbene, sino ad ora ho evitato di parlare di film recenti, principalmente perchè speravo di incentivare gli altri autori del blog lasciando loro i titoli più attuali, ma visto che non scrive nessuno allora lo faccio io. E inizio da un film bellissimo: There Will Be Blood.</p><p>"Il Petroliere", decisamente diviso in una sorta di prologo, una fase centrale ed un epilogo, segue le vicende di un cercatore di petrolio senza scrupoli (interpretato da un eccezionale Daniel Day Lewis, Oscar meritato) nell'America dei primi anni del novecento.</p><p>Premesso che non è un film che ha pretese intellettuali o filosofiche, Il Petroliere è senza dubbio uno dei migliori film che ho visto negli ultimi mesi. Personaggi e dialoghi sono eccezionali, come eccezionale è la fotografia (altro Oscar) e, in generale, l'intera realizzazione del film. Speciale menzione per la colonna sonora che riesce ad essere contemporaneamente classica e innovativa e che completa alcune delle sequenze più memorabili viste ultimamente al cinema (come quella dell'esplosione di gas al pozzo). </p><p>"Il Petroliere" è uno di quei film che ti rinconciliano con Hollywood. Cinema americano ai massimi livelli. </p><p>Ah, il titolo italiano non c'entra niente...ma è più vicino a quello del romanzo ("Oil") e non del tutto fuori posto. Il titolo originale rende meglio l'idea del carattere romanzesco del film facendone presagire le tragedie.</p>ScimmiaSpazialehttp://www.blogger.com/profile/04185511694079000055noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6966385005840553903.post-22625929772475418462008-03-11T03:53:00.000-07:002008-03-13T01:50:53.260-07:00Ichi The Killer (e il "cinema estremo" di Takashi Miike)<div align="center"><a href="http://bp3.blogger.com/_BtrUCGKwx9k/R9ZlWI570aI/AAAAAAAAADI/8yyPGiWTtkg/s1600-h/ichi_the_killer.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5176436252730970530" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="http://bp3.blogger.com/_BtrUCGKwx9k/R9ZlWI570aI/AAAAAAAAADI/8yyPGiWTtkg/s400/ichi_the_killer.jpg" border="0" /></a> <em>Ichi the Killer (Takashi Miike, 2001)</em></div><br /><p align="left"><em></em></p><p align="left">Come mi piace l'espressione "cinema estremo"! Non mi ricordo dove l'ho sentita ma rende proprio l'idea. In effetti, è una dicitura che calza a pennello a Ichi the Killer, ma anche a film come Eraserhead di Lynch o Tetsuo di Tsukamoto. Film che spingono l'immagine oltre i confini del buon gusto fino a creare, nello spettatore, un senso di disagio, quando non proprio disgusto, che non può lasciare indifferenti...se non è arte questa!</p><p align="left">Andiamo con ordine. Ichi the Killer, tratto dal manga omonimo, segue le vicende di Kakihara, uno spietato yakuza con la passione per il sadomasochismo. Il padrino di Kakihara è misteriosamente scomparso insieme ad un ingente somma di denaro e lo yakuza, convinto che il boss sia stato rapito, si mette a cercarlo. Le sue richerche lo porteranno a confrontarsi con Ichi, un giovane sessualmente frustrato che, manipolato da un misterioso personaggio detto "il Burattinaio", uccide i "prepotenti" sfogando il suo illimitato sadismo e facendoli letteralmente a pezzi.</p><p>Questo film è, nel bene e nel male, disgustoso. Mutilazioni, torture e pervesioni sono trattati in maniera decisamente esplicita. L'humor nero smorza i toni solo in parzialmente e nella maggior parte delle scene truculente rimane un forte senso di disagio. Se superate il disgusto, tutto sommato è un film ben realizzato, ironico e particolare. Però ci vuole uno stomaco decisamente forte già dai titoli di testa (che emergono, grondanti, da una pozza di liquido organico "maschile").</p><p>Detto questo, spendo due parole per il regista Takashi Miike. Miike non è particolarmente noto in occidente ma, data la stranezza dei suoi film, la sua popolarità sta crescendo in maniera esponenziale. Si tratta di un regista molto prolifico (almeno due lungometraggi all'anno) ed estremamente poliedrico. La yakuza,ovvero la mafia giapponese, è uno dei temi principali dei suoi film che spesso sono surrealisticamente ultraviolenti. </p><p>Oltre al genere yakuza/ultraviolento Miike si è cimentato, con successo, in episodi TV di varie serie nipponiche (tra cui Ultraman), film decisamente surreali (Visitor Q o Il Teatro dell'Orrore Yakuza:Gozu), alcune riduzioni cinematografiche di manga e addirittura film comici come il fantastico Zebraman (di cui trovate spezzoni su Youtube e di cui magari scriverò in futuro - se vi capita guardatelo:è molto divertente!). Tra le altre cose, gli è stata affidata la versione live-action di Yattaman in uscita nel 2009. Non riesco a pensare ad un regista più indicato.</p><p>Insomma, un regista fuori dagli schemi che però ha talento e che , se siete alla ricerca di qualcosa di diverso, potrebbe fare al caso vostro. Sempre che il vostro stomaco regga.<br /></p>ScimmiaSpazialehttp://www.blogger.com/profile/04185511694079000055noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6966385005840553903.post-12582758937238941772008-02-21T02:57:00.000-08:002008-03-13T01:50:53.262-07:00Kwaidan (Storie di Fantasmi)<div align="center"><a href="http://bp0.blogger.com/_BtrUCGKwx9k/R71ZZR20IVI/AAAAAAAAADA/q1CSrs-6MhA/s1600-h/kwaidan_Large.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5169386238116110674" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="http://bp0.blogger.com/_BtrUCGKwx9k/R71ZZR20IVI/AAAAAAAAADA/q1CSrs-6MhA/s400/kwaidan_Large.jpg" border="0" /></a><em> Kwaidan (Masaki Kobayashi,1963)</em></div><p>Altro film da cineforum fantozziano (o da Benedetta dei Ragazzi della 3a C, ricordate?): ammetto di non conoscere molto di 'sto Kobayashi, ma questo regista gode della mia infinita ammirazione per la perfezione stilistica di Seppuku, di cui vi ho già parlato. Quindi, dato che questo DVD era in bella mostra su uno scaffale alla Fnac e che il prezzo era ragionevole non ho resistito all'acquisto.</p><p>Kwaidan (letteralmene "storie di fantasmi" in giapponese) è un film "ad episodi". Per la precisione si tratta di quattro cortometraggi ispirati a quattro ghost-stories della tradizione nipponica. La stessa messa in scena è fortemente influenzata dal teatro e dalla pittura giapponese e rinuncia ad ogni pretesa di realismo in favore di un espressionismo deciso e intenso.</p><p>I quattro episodi mi sono piaciuti tutti, ma il terzo "Oichi il senza-orecchie" (da cui è tratto il fotogramma) mi è sembrato di gran lunga il migliore. Visionario, teatrale e ben realizzato si apre con un'onirica sequenza di battaglia che è un concentrato di arti visive del Paese del Sol Levante. </p><p>Anche questo, come Seppuku, non è proprio un film per tutti. In primis perchè non è doppiato, e in secundis perchè è talmente intriso di cultura giapponese da essere di difficile lettura per i profani. Questo secondo aspetto è ancora più accentuato rispetto a Seppuku, sia perchè la critica sociale è assente e sia perchè le "storie di fantasmi" nipponiche sono decisamente diverse dalle nostre. </p><p>Se vi interessano cultura giapponese e i film teatral-pittorici questo è un titolo da vedere a tutti i costi: alcune sequenze (e gli eccezionali titoli di testa) sono veramente splendide. </p><p>Un plauso alla "RaroVideo" che ha pubblicato il DVD in Italia: i titoli nel loro catalogo sono più cari della media, ma sono davvero rari ed interessanti (per esempio "Tetsuo" o i film di Jodorowsky) e i DVD sono sempre accompagnati da qualche pagina di introduzione e critica.</p><div align="center"></div>ScimmiaSpazialehttp://www.blogger.com/profile/04185511694079000055noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6966385005840553903.post-41783548652292987582008-02-18T16:39:00.000-08:002008-03-13T01:52:31.343-07:00Playtime<p align=center><br /><a href="http://bp2.blogger.com/_HYyUz7qeI3Q/R7omLidM7xI/AAAAAAAAABY/-_Pf6cp2m-A/s1600-h/playtimeposter6ny.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;" src="http://bp2.blogger.com/_HYyUz7qeI3Q/R7omLidM7xI/AAAAAAAAABY/-_Pf6cp2m-A/s200/playtimeposter6ny.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5168485502030769938" /></a><br /><I>Playtime (Jacques Tati, 1969)</I></p><br /><p align=justify><br />In una pseudo-Parigi ultramoderna i singoli personaggi, tra cui Monsieur Hulot impersonato dallo stesso Jacuqes Tati, si perdono, in una sorta di surreale vagabondaggio.<BR><BR> Il registro principale del film è quello comico: Monsieur Hulot, che si potrebbe vedere come antesignano di personaggi come Mister Bean, è al centro di situazioni e gag spesso buffe o paradossali. Dire però "al centro" in un film come questo risulta sicuramente impreciso: i paradossi del film sono spesso proprio in una perdita di centralità, in virtuosismi prospettici e di riflessione. Mi ricorda certi dipinti di Dalì: ciò che localmente ha un senso, globalmente ne ha un altro diversissimo (o assurdo). I personaggi non evolvono, le loro interazioni sono intense ma occasionali, i dialoghi fitti ma volutamente quasi sempre vacui, tanto da costituire nella maggior parte dei casi una sorta di rumore di fondo.<BR><BR> Tra una risata e l'altra, attraverso scene per la verità un po' troppo lunghe ma intrise di un interessantissimo horror vacui "jacovittiano", il film ci parla sullo sfondo (ma è il film stesso ad essere sullo sfondo, in primo piano non c'è mai nulla) della perdita di identità, del trionfo del moderno sull'uomo.<BR><BR> Il film è decisamente originale, come ripeto alcune scene sono un po' lunghe. Chi si avventura a guardarlo sarà però ripagato con un film geniale, e da alcune gag di una comicità brillante, talvolta poetica.<br /></p>frobbianohttp://www.blogger.com/profile/07324327506571950090noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6966385005840553903.post-45468107757916581992008-02-14T05:59:00.000-08:002008-03-13T01:52:45.842-07:00Indagine su un Cittadino al di Sopra di Ogni Sospetto<a href="http://bp3.blogger.com/_BtrUCGKwx9k/R7Re0R20IUI/AAAAAAAAAC4/CdJk36kpnCI/s1600-h/Indagine_su_un_cittadino.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5166858924740321602" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="http://bp3.blogger.com/_BtrUCGKwx9k/R7Re0R20IUI/AAAAAAAAAC4/CdJk36kpnCI/s400/Indagine_su_un_cittadino.jpg" border="0" /></a><br /><div align="center"><a href="http://bp3.blogger.com/_BtrUCGKwx9k/R7RLVR20ITI/AAAAAAAAACw/pASDNI0ZNJ8/s1600-h/indagine_gr.jpg"></a><em>Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (Elio Petri, 1970)</em></div><br /><p><em></em></p><br /><p>Il capo della sezione omicidi della Questura di Roma, un uomo distinto e capace ma anche autoritario ed arrogante, uccide l'amante sgozzandola durante l'amplesso e dissemina la scena del crimine di prove inequivocabili della propria colpevolezza. Lo scopo dichiarato del delitto è quello di dimostrare la propria "insospettabilità".</p><br /><p>Questo film ha molti meriti, in primis l'idea e lo svolgimento della trama che rivela poco a poco la complessa e frustrata psicologia del funzionario di polizia. L'esercizio del potere e della violenza sono lo sfogo di una mente infantile e repressa. </p><br /><p>Però è anche un film "datato". Ci sono film che sembrano sempre attuali e ce ne sono alcuni che sembrano migliorare col tempo. Questo, invece, rivela i suoi anni dopo poche sequenze. Se non fosse per l'assenza di sparatorie, a prima vista potrebbe essere scambiato per un "poliziottesco" come tanti altri.</p><br /><p>La recitazione di Volontè è un po' sopra le righe per i canoni attuali (forse per l'eccessiva "sicilianizzazione" del personaggio) ma è comunque molto efficace, così come efficace è la celeberrima colonna sonora di Morricone.</p><br /><p>In sintesi: non mi è dispiaciuto ma credevo fosse più bello.</p>ScimmiaSpazialehttp://www.blogger.com/profile/04185511694079000055noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6966385005840553903.post-11306333956520486142008-02-07T06:58:00.000-08:002008-03-13T01:53:05.225-07:00La Battaglia di Algeri<div align="center"><a href="http://bp3.blogger.com/_BtrUCGKwx9k/R6shgDWyv6I/AAAAAAAAACY/Jld-2rvnmDo/s1600-h/battle_of_algiers_xl_01--film-B.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5164258232250843042" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="http://bp3.blogger.com/_BtrUCGKwx9k/R6shgDWyv6I/AAAAAAAAACY/Jld-2rvnmDo/s400/battle_of_algiers_xl_01--film-B.jpg" border="0" /></a> <em>La Battaglia di Algeri</em> <em>(Gillo Pontecorvo, 1966)</em></div><p></p><p>Questo film racconta, con un taglio quasi documentaristico, l'ascesa e la cattura del capo indipendentista Ali La Pointe nella Algeri degli anni cinquanta, tra i rastrellamenti della casbah da parte dei parà francesi e gli attentati del Fronte di Liberazione Nazionale.</p><p>"La Battaglia di Algeri" è uno dei migliori film che mi sia mai capitato di vedere. La sceneggiatura, per esempio, riesce ad essere neutrale ed emozionante allo stesso tempo. </p><p>Fotografia, recitazione,scenografia...tutto funziona alla grande e fin dalle prime sequenze si ha la sensazione di assistere ad un capolavoro. L'unica cosa che non mi ha mai entusiasmato è la colonna sonora, firmata peraltro dal maestro Ennio Morricone. </p><p>Se non l'avete mai visto, guardatelo. E' il mio film italiano preferito e credo sia uno dei film più belli di sempre.<br /></p><div align="center"></div>ScimmiaSpazialehttp://www.blogger.com/profile/04185511694079000055noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-6966385005840553903.post-33054833539834385242008-02-05T01:32:00.000-08:002016-05-10T09:29:50.738-07:00Seppuku (Harakiri)<div align="center">
<a href="http://bp1.blogger.com/_BtrUCGKwx9k/R6gtYTWyv5I/AAAAAAAAACQ/_1F_Us_9lwI/s1600-h/sjff_01_img0443.jpg"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5163426868316258194" src="https://bp1.blogger.com/_BtrUCGKwx9k/R6gtYTWyv5I/AAAAAAAAACQ/_1F_Us_9lwI/s400/sjff_01_img0443.jpg" style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center;" /></a><em> Seppuku (Masaki Kobayashi, 1962)</em></div>
<em></em><br />
<div align="left">
Ok, questo è un film da cineforum fantozziano. Non so a quanti di voi potrebbe piacere, ma non posso fare a meno di parlarvene.Seppuku ha molti difetti per lo spettatore medio. Per esempio è lento. Per esempio non è doppiato in italiano (ne' in inglese se è per quello). Per esempio è talmente intriso di cultura giapponese che può risultare un po' ostico. </div>
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Siamo nel Giappone del 1600. Un giovane samurai, ridotto in miseria, chiede di fare harakiri presso il palazzo di un alto dignitario - richiesta che talvolta veniva respinta con una piccola elemosina . Il giovane viene però costretto dal nobile locale ad un suicidio rituale di inusitata truculenza, sia come punizione per il suo stato di miseria, sia per "dare l'esempio" ai samurai del palazzo.</div>
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Qualche mese più tardi, un altro samurai in miseria, più vecchio, si presenta al palazzo con la medesima richiesta. Ma è chiaro da subito che c'è qualcosa che non quadra in questo anziano e cencioso guerriero.</div>
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Con tutti i difetti di cui vi dicevo, penso che Seppuku sia un film magnifico. Ogni singola inquadratura è un esempio di perfezione geometrica e di composizione dell'immagine. Non c'è una sequenza fuori posto. Non c'è immagine che non rifletta un'estetica posata e pulita, tipicamente giapponese e allo stesso tempo estremamente moderna e teatrale. Un po' come in molti film di Kubrick, la pulizia dell'immagine e la perfezione stilistica creano un senso di "tragedia imminente" che è difficile descrivere.</div>
<div align="left">
E' anche una pellicola di violenta denuncia contro l'inumanità del codice d'onore dei samurai,e, per traslato, dell'intero sistema di valori "tradizionale" della socità giapponese e, in un senso ancora più in generale, della vacuità dei simboli, dell'apparenza e delle tradizioni quando queste siano slegate dai bisogni concreti della persona e dai suoi sentimenti.</div>
ScimmiaSpazialehttp://www.blogger.com/profile/04185511694079000055noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6966385005840553903.post-68844367253225885132008-02-03T15:16:00.000-08:002008-03-13T01:52:07.162-07:00I Tre dell'Operazione Drago<div align="center"><a href="http://bp0.blogger.com/_BtrUCGKwx9k/R6ZMUjWyv4I/AAAAAAAAAB8/wMEy1ve3G_k/s1600-h/enter-the-dragon.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5162897938798788482" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="http://bp0.blogger.com/_BtrUCGKwx9k/R6ZMUjWyv4I/AAAAAAAAAB8/wMEy1ve3G_k/s400/enter-the-dragon.jpg" border="0" /></a><span style="font-family:arial;"><em>Enter the Dragon (Robert Clouse,1973) </em></span></div><span style="font-family:arial;"><div align="left"><br /><br />Chiariamoci da subito: e' un B-movie. Ma non è detto che sia un male.<br /><br />Unico lungometraggio di produzione Hollywoodiana con Bruce Lee, Enter the Dragon è uno di quei film che, senza particolari meriti artistici o cinematografici, diventa film di culto perchè paradigma di un genere. E il genere in questione è quello dei film-di-arti-marziali-annisettanta.<br /><br />Un'inespugabile isola-fortezza, sede di una potente organizzazione criminale, ospita annualmente un torneo di arti marziali. I servizi segreti britannici ingaggiano Lee perchè partecipi al torneo e raccolga informazioni sulle attività illegali che si svolgono sull'isola.<br /><br />In questo film ci sono tutti gli stereotipi del genere: il maestro vecchio e saggio, l'americano (John Saxon) intrallazzone ma buono, il tipo afro in fuga dalla legge e grande amatore, il cattivo freddo e calcolatore, la bellissima spia infiltrata. C'è tutto. Azione, filosofia zen versione popcorn, vedute della Hong Kong del tempo, discinte signorine orientali e Bruce Lee con tanto di nunchaku. Ed è pure il film in cui debutta Jackie Chan (entra,prende due calci ed esce di scena).<br /><br />E' un grande B-movie. Di quelli che piacciono tanto a Tarantino. </span></div>ScimmiaSpazialehttp://www.blogger.com/profile/04185511694079000055noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6966385005840553903.post-14340786062251009952008-01-28T02:54:00.000-08:002008-03-13T01:51:25.107-07:00Aguirre, Furore di Dio<a href="http://bp3.blogger.com/_BtrUCGKwx9k/R529ajWyv2I/AAAAAAAAABg/pheNu5TtV1M/s1600-h/AguirreandMonkey.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5160489011901546338" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" alt="" src="http://bp3.blogger.com/_BtrUCGKwx9k/R529ajWyv2I/AAAAAAAAABg/pheNu5TtV1M/s400/AguirreandMonkey.jpg" border="0" /></a><br /><div align="center"><span style="font-family:arial;"><em>Aguirre, der Zorn Gottes (W.Herzog,1972)</em></span></div><div><em><span style="font-family:Arial;"></span></em></div><br /><div><span style="font-family:Arial;">Si è fatto un gran parlare di Werner Herzog nelle scorse settimane. La recente rassegna al Museo Nazionale del Cinema di Torino e la ristampa delle pellicole dagli originali (sempre a cura della fondazione del museo) ha avuto una grande copertura mediatica, culminata con l'ospitata del regista da Fazio.</span></div><div><span style="font-family:Arial;"></span></div><br /><div><span style="font-family:Arial;">Non mi ricordavo di aver visto un singolo film di 'sto benedetto e osannato Herzog. Ho deciso di rimediare.</span></div><div><span style="font-family:Arial;"></span></div><br /><div><span style="font-family:Arial;">L'ambientazione del film è quella della ricerca dell'Eldorado, 1560. Pizarro, dopo aver scavalcato le Ande con uomini in arme, cavalli e cannoni, non riesce a penetrare la giungla e manda una quarantina di uomini in avanscoperta, ordinandogli di discendere il fiume su delle zattere. Vicecomandante del drappello è Aguirre (Klaus Kinski) che, nella crescente brama di potere, diventa folle e conduce la spedizione alla rovina.</span></div><div><span style="font-family:Arial;"></span></div><br /><div><span style="font-family:Arial;">Vi confesso che questo film non mi è piaciuto molto. La "maschera" di Kinski è fantastica e alcune inquadrature sono molto suggestive. Però il film non mi ha catturato, forse per un eccessivo minimalismo. L'unica sequenza veramente memorabile è quella di apertura, con l'esercito spagnolo che scende dalle Ande. </span></div><div><span style="font-family:Arial;"></span></div><br /><div><span style="font-family:Arial;">Ho trovato più interessante "La Ballata del Soldato Bambino", documentario del 1984 sulla condizione dei bambini-soldato in Nicaragua. Incluso negli extra del DVD, ne giustifica pienamente l'acquisto.</span></div>ScimmiaSpazialehttp://www.blogger.com/profile/04185511694079000055noreply@blogger.com2