In una pseudo-Parigi ultramoderna i singoli personaggi, tra cui Monsieur Hulot impersonato dallo stesso Jacuqes Tati, si perdono, in una sorta di surreale vagabondaggio.
Il registro principale del film è quello comico: Monsieur Hulot, che si potrebbe vedere come antesignano di personaggi come Mister Bean, è al centro di situazioni e gag spesso buffe o paradossali. Dire però "al centro" in un film come questo risulta sicuramente impreciso: i paradossi del film sono spesso proprio in una perdita di centralità, in virtuosismi prospettici e di riflessione. Mi ricorda certi dipinti di Dalì: ciò che localmente ha un senso, globalmente ne ha un altro diversissimo (o assurdo). I personaggi non evolvono, le loro interazioni sono intense ma occasionali, i dialoghi fitti ma volutamente quasi sempre vacui, tanto da costituire nella maggior parte dei casi una sorta di rumore di fondo.
Tra una risata e l'altra, attraverso scene per la verità un po' troppo lunghe ma intrise di un interessantissimo horror vacui "jacovittiano", il film ci parla sullo sfondo (ma è il film stesso ad essere sullo sfondo, in primo piano non c'è mai nulla) della perdita di identità, del trionfo del moderno sull'uomo.
Il film è decisamente originale, come ripeto alcune scene sono un po' lunghe. Chi si avventura a guardarlo sarà però ripagato con un film geniale, e da alcune gag di una comicità brillante, talvolta poetica.
Scusi? Posso dire una parola io? Ahhh la nostra merdaccia, venga venga Fantocci, si accomodi, finalmente ha trovato le parole, chissà quale profondo giudizio estetico avrà maturato in tutti questi anni, dica dica, allora? Per me "La Corazzata Cotionkin" è una cagata pazzesca!!! 92 minuti di applausi!!!
lunedì 18 febbraio 2008
Playtime
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