giovedì 29 maggio 2008

This Is Spinal Tap

This is Spinal Tap (Rob Reiner, 1984)

Un solo gruppo ha incarnato il vero spirito del Rock e questo gruppo si chiama SPINAL TAP. Dischi storici come "Intravenus de Milo", "Shark Sandwich", "The Gospel According to Spinal Tap" e il travagliato black album "Smell The Glove" potranno non essere stati ben accolti dalla critica, ma era puro rock. A tutto volume. Anzi di più...non per niente gli amp dei Tap sono gli unici che hanno la manopola del volume che arriva fino ad undici.

Poco importa se negli anni ottanta la loro popolarità scemava. Poco importa se il tour statunitense per promuovere "Smell the Glove" (su cui si basa il film) è stato un fiasco. E sorvoliamo sui problemi scenografici di Stonehenge o sull'aspettativa di vita dei batteristi. Questo è il rock. Alti e bassi. Ritmi forsennati e struggenti ballate romantiche come "Lick my Love Pump".

"This is Spinal Tap" è uno dei più divertenti esempi di mockumentary che abbia visto (il termine "mockumentary" per inciso è stato coniato da Reiner). Però, per una corretta visione del film sono necessari tre prerequisiti:

1) Una buona conoscenza dell'inglese (che io sappia il film non è mai stato tradotto o sottotitolato)

2) Un minimo di conoscenza della storia del rock (per apprezzare i continui riferimenti)

3) Una ricerca sul web per procurarsi il file (lo si trova anche a pezzi su Youtube) dato che in DVD non credo sia mai uscito.

La satira del mondo della musica è impietosa e ce n'è per tutti: Led Zeppelin, Queen prima maniera, Eric Clapton, Black Sabbath, Hendrix, Beatles, Kiss, prog-rock, gothic e flower power.

Il film non fu un gran successo alla sua uscita nelle sale, ma col tempo è diventato un punto di riferimento della commedia made in USA ed ora è un autentico cult movie. Non stupisce che in Italia sia praticamente sconosciuto. Stupisce invece che il regista e coautore di questa goliardata sia anche il regista di Codice D'Onore e che queste siano le sue uniche due opere di grande rilievo. Però è quanto basta per rimanere nella storia del cinema (anche secondo imdb e l'American Film Instute).

Riassiumendo: "THIS IS SPINAL TAP" ROCKS!

martedì 27 maggio 2008

Straw dogs (Cane di paglia)

Straw Dogs (Sam Peckinpah, 1971)

Un timido matematico americano (Dustin Hoffman), per completare il suo libro, si ritira in una fattoria del paese natale della moglie, nel bel mezzo della campagna inglese. Lo scherno dei paesani si tramuta presto in estrema violenza.

Questo è uno di quei film che, usciti tra la fine degli anni 60 e l'inizio degli anni 70, hanno fatto parlare di se più per i pesanti interventi censori che per il loro livello artistico. Intendiamoci: mi è piaciuto. La trama è interessante e ben costruita e l'idea di base non è niente male. Però Peckinpah non è Kubrick, nel senso che non ne ha la forza visiva. Visto con gli occhi di oggi, è un buon thriller, ma mi è sembrato datato come fotografia, regia e montaggio.

Per inciso, secondo me Peckinpah non è neanche un Sergio Leone: anche "Il Mucchio Selvaggio" (che ho visto qualche settimana fa) mi è sembrato datato. Sembrare o non sembrare "datato" è una delle cose che distinguono il "classico" dal "capolavoro".